Telemedicina, dal 1976

Con la pandemia 2020 ha preso un posto nei trend tecnologici la parola “Telemedicina”. Si parla quindi di “innovazione” dovuta alla pandemia? Assolutamente no. Il primo esempio di telemedicina lo possiamo trovare già nel 1976 dove fu sperimentato il primo elettrocardiogramma a distanza inviato tramite segnale telefonico, quando l’allora “SIP” mise sul mercato il primo cardiotelefono. Da allora i più importanti enti universitari e di ricerca si sono mossi sul tema con master e ricerche in proposito, ad iniziare dalla blasonata Scuola Sant’Anna di Pisa.

Stando ai primi dati raccolti nel 2002, si contavano 12.000 assistiti tramite sistemi di telemedicina e 40 aziende operanti nel settore (Fonte: CNR). Dopo quasi 20 anni dal primo “censimento”, siamo decisamente arretrati e abbiamo avuto bisogno di una pandemia mondiale per interrogarci sull’importanza di un nuovo modo di assistenza medicale.

Ma cosa si intende esattamente per Telemedicina? Qualsiasi sistema di tipo clinico-medico che permette all’utente (paziente) di disporre di informazioni oggettive inerenti la propria salute e alle possibilità di screening. Questi sistemi sono ancora poco diffusi e le aziende che li producono devono scrupolosamente sottoporli a regolare certificazione CE come un normale dispositivo medico.

Ci sono due branche facenti parte della Telemedicina:

  • M-health (mobile health): tutte quelle applicazioni per smartphone che permettono all’utente di monitorare informazioni personali come ad esempio le applicazioni contacalorie, le applicazioni che monitorano il ciclo mestruale o i mesi di gravidanza, o ancora le applicazioni contapassi con il calcolo della massa corporea, o infine le applicazioni per il diario diabetico o applicazioni di reminder per i farmaci;
  • E-health (e-mail health): tutte quelle pratiche attraverso le quali l’utilizzatore può accedere al supporto di strumenti informatici terapici, al personale specializzato e\o a tecniche di comunicazione medico-paziente. È quindi il complesso delle risorse, soluzioni e tecnologie informatiche di rete applicate alla salute ed alla sanità.

Su questa seconda branca si stanno concentrando i più grandi brand elettromedicali. La pandemia di Covid-19 ha reso indispensabili ridotti spostamenti e ha costretto i pazienti immunodepressi all’isolamento cautelativo. Quindi le prestazioni di controllo o di terapie fisiche si sono interrotte, ma attraverso la Telemedicina E-Health non sarebbe stato necessario.

Non è necessario creare niente di nuovo, abbiamo già tutti gli strumenti in mano, ma dobbiamo potenziarli e renderli disponibili oltre che legalmente possibili. I vantaggi sono numerosi, primo tra tutti la disponibilità. La telemedicina consente di prestare assistenza medica ai pazienti che si trovano impossibilitati a raggiungere le strutture sanitarie sia per distanza che per ridotta mobilità.

Un vantaggio considerevole riguarda la riduzione dei costi sanitari. Il monitoraggio di pazienti in E-Health può aiutare a ridurre il numero di visite mediche in presenza nelle strutture sanitarie, può certificare la verifica delle prescrizioni e il monitoraggio dei farmaci prescritti.

Molto si potrebbe fare anche per le terapie fisiche. Le tecnologie mobili aiutano gli operatori sanitari a tenere sessioni di fisioterapia e di terapia del sonno e della respirazione. E infine, fattore determinante dal 2020 in poi, la riduzione del rischio di diffusione delle malattie infettive.

Un altro fattore da non tralasciare è certamente quello psicologico. Un paziente, restio a recarsi in ospedale o a farsi toccare dal medico, potrebbe trarre giovamento dal farsi visitare via web in un ambiente sicuro e familiare quale la propria abitazione. Oppure ancora, la tele-psichiatria/tele-psicologia è dimostrato essere più efficace della terapia convenzionale, soprattutto quando si trattano specifiche fobie, del DPTS in ambito militare e dei disordini mentali pediatrici.

Ovviamente requisito fondamentale è una connessione internet adeguata alle esigenze oltre che un sistema di sicurezza informatica ineccepibile tale da garantire la privacy del paziente e il rispetto del rapporto con il proprio medico. Sono necessari decreti attuativi e leggi precise sulle caratteristiche obbligatorie di questi sistemi, sul rispetto delle normative privacy e sulle modalità di rimborso di queste prestazioni.  

I sistemi elettromedicali sono strumenti indispensabili per migliorare la vita degli utenti e il progresso tecnologico permette di crescere sempre più velocemente nella precisione e nelle performance medicali. Bisogna però avvalersi di altre branche indispensabili perché un dispositivo con queste potenzialità, non può prescindere da leggi precise e disposizioni europee sicure. La telemedicina non è più il futuro, è decisamente il presente e come tale dobbiamo trattarlo.



Ogni diritto è riservato all’autore.
Vietata la riproduzione anche parziale