Cute sintetica – l’innovazione verso la risoluzione del problema del rigetto

In casi di autotrapianto di cute o di utilizzo di cute creata da cellule staminali del paziente stesso, i casi di infezione e di rigetto rimangono considerevoli se pur inferiori rispetto al trapianto da donatore.

Nel caso di trapianto di cute sintetica, invece, il rischio di infezioni e di rigetto viene quasi azzerato.

Entrando nel dettaglio, la cute sintetica è un sostituto cutaneo biologicamente attivo che velocizza la crescita tissutale in casi di gravi ustioni o copertura di protesi maxillofacciali senza rischio di coaguli o necrotizzazione.

Oltre ai benefici derivati dall’assenza di rigetto e di infezioni, considerevole è anche la disponibilità che è illimitata al contrario dell’autotrapianto oltre ad essere fisicamente più ampia come quantità che può essere impiegata anche in zone più grandi.

La cute artificiale può anche essere integrata, grazie all’ingegneria tissutale, di trasduttori di pressione in grado di simulare nel paziente la sensazione di tocco e quindi ripristinare il senso del tatto.

Quindi i fattori positivi sono molteplici:

• la cute artificiale evita che si disperdano cellule ematiche e proteine;
• funge da barriera evitando che l’area trattata si asciughi;
• rigenera il tessuto sottostante fornendo matrice extracellulare e fattori di crescita.

Al contrario presenta anche dei fattori considerati negativi, ad esempio:

• assenza di ghiandola sebacee, nervi periferici e cellule del sistema immunitario;
• il processo di produzione è ancora troppo costoso;
• alla vista risulta ancora distante dalla cute non sintetica.

Nel complesso l’utilizzo di cute sintetica risulta essere uno strumento innovativo ed interessante nei casi di gravi ustioni e di copertura di protesi.

Oggettivamente poco economico ancora, ma decisamente risolutivo e psicologicamente utile per il paziente.

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