Sono chiamati “gli organi fantasma” perché all’apparenza sono completamente bianchi. In realtà sono organi vitali umani pronti per il trapianto.
Cos’hanno di diverso dagli organi normali? Sono privi di cellule.
Ma andiamo per gradi. Nel momento in cui un paziente deceduto viene sottoposto all’espianto degli organi dopo consenso, si procede alla decellularizzazione degli organi tramite un processo mediante il quale si rimuove la componente cellulare da un tessuto o da un organo, riducendolo a un complesso di proteine funzionali e strutturali che costituiscono la matrice extracellulare (ECM). Il tessuto da cui viene ottenuta la matrice, le specie di origine e il metodo di decellularizzazione variano notevolmente e ogni variabile in gioco influisce sulla composizione e sull’ultrastruttura, ossia la struttura osservabile a livello microscopico, della matrice extracellulare decellularizzata, con conseguenti ripercussioni sulla risposta dell’organismo ospite, una volta che avviene l’impianto della matrice.
L’obiettivo di un protocollo di decellularizzazione è quello di rimuovere in maniera efficace tutto il materiale cellulare e nucleare, cercando di ridurre al minimo, o meglio di eliminare, ogni danno sulla composizione, sull’attività biologica e sull’integrità meccanica della rimanente ECM. Il processo di decellularizzazione nell’ingegneria dei tessuti rappresenta uno step molto importante. L’ingegneria dei tessuti è la disciplina che ha come obiettivo la ricomposizione in vitro o in vivo di un tessuto che possa sostituire quello danneggiato a partire da poche cellule del paziente.
Questa tecnica permette chiaramente di azzerare quasi totalmente il primo rischio in caso di trapianto: il rigetto dell’organo. L’organi trapiantato non può essere rigettato in quanto verrebbe irrorato solamente di cellule presenti del corpo del ricevente che farà proprio il nuovo ospite senza dove convivere con le nuove cellule come per un normale organo trapiantato non decellularizzato.
Si evince quindi che le liste trapianti divererrebbero più snelle in quanto ogni organo donato potrebbe essere trapiantato in ogni paziente in attesa di trapianto senza aspettare la compatibilità.
Una tecnologia utilizzabile e accessibile che dovrebbe diventare prassi di ogni azienda ospedaliera oltre che di ogni nazione che ogni giorno aggiorna le liste trapianti aggiungendo nominativi più velocemente di quelli che toglie.
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